DOVE IL TEMPO SI FERMA by STEPHEN W. HAWKING

DOVE IL TEMPO SI FERMA by STEPHEN W. HAWKING

autore:STEPHEN W. HAWKING
La lingua: ita
Format: epub
editore: BUR Rizzoli
pubblicato: 2017-03-12T16:00:00+00:00


Era quindi molto importante stabilire se nei buchi neri l’informazione andasse di fatto perduta o se, almeno in linea di principio, sarebbe stato possibile recuperarla. Molti scienziati propendevano d’istinto per questa seconda alternativa, ma nessuno era in grado di indicare un meccanismo che consentisse di preservare l’informazione. I dibattiti proseguirono per anni. Alla fine, trovai quella che ritengo essere la risposta. Si fonda sull’idea di Richard Feynman secondo cui, invece di una singola storia, ci sono molte diverse storie possibili, ognuna con un proprio valore di probabilità. In questo caso, ci sono due tipi di storie: nel primo, c’è un buco nero in cui le particelle possono cadere; nel secondo, non c’è nessun buco nero.

Il punto è che, dall’esterno, non possiamo essere certi se ci sia un buco nero oppure no; pertanto, c’è sempre una chance che un buco nero non ci sia. Questa possibilità è sufficiente a preservare l’informazione, la quale però non ci viene restituita in una forma molto utile. È un po’ come bruciare un’enciclopedia: se conservate tutto il fumo e la cenere l’informazione non è andata perduta, ma è comunque difficile da leggere. Lo scienziato Kip Thorne e io avevamo scommesso con un altro fisico, John Preskill, che nei buchi neri l’informazione sarebbe andata perduta: quando ho scoperto in che modo sarebbe invece possibile preservarla, ho pagato la scommessa e regalato a Preskill un’enciclopedia. Forse, però, avrei dovuto limitarmi a dargli le ceneri.

DS: In teoria, e stando a una visione puramente deterministica dell’universo, potete bruciare un’enciclopedia e quindi ricostruirla, ammesso di conoscerne le caratteristiche e le posizioni di tutti gli atomi che formavano ogni singola molecola della carta e dell’inchiostro, e di essere in grado di tener traccia di tutte queste particelle in ogni istante.

Al momento sto lavorando con il mio collega di Cambridge Malcolm Perry e con Andrew Strominger, di Harvard, su una nuova teoria basata su un’idea matematica chiamata supertraslazione, con l’obiettivo di spiegare il meccanismo attraverso il quale l’informazione viene restituita dal buco nero. Stando alla nostra teoria, l’informazione è codificata sul suo orizzonte. Restate sintonizzati!

DS: Dopo la registrazione delle Reith Lectures, il professor Hawking e i suoi colleghi hanno pubblicato un articolo in cui sostengono, su basi matematiche, che l’informazione può essere immagazzinata nell’orizzonte degli eventi. Secondo questa teoria, l’informazione viene trasformata in un ologramma bidimensionale attraverso un processo noto come supertraslazione. L’articolo, intitolato Soft Hair on Black Holes, ci offre uno scorcio assai rivelatore del linguaggio esoterico usato in questo campo (come mostra l’abstract riportato alla fine di questa lezione) e della sfida che gli scienziati devono affrontare nel tentativo di spiegarlo.

Che cosa ci dice tutto questo in relazione alla domanda se è possibile cadere in un buco nero per poi uscire in un altro universo? L’esistenza di storie alternative con e senza buchi neri indica che ciò potrebbe essere possibile. Il buco in questione dovrebbe essere grande e, nel caso fosse rotante, potrebbe contenere un passaggio per un altro universo. Non si potrebbe però ritornare nel nostro universo. Così, pur essendo un appassionato di voli spaziali, non ho intenzione di provare di persona.



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